l decimo appuntamento, previsto per mercoledì 4 aprile in diretta via satellite alle ore 20.15 sugli schermi di tutto il mondo, è con il Macbeth.
L’amore sempre vivo di Verdi per le opere di Shakespeare iniziò proprio con Macbeth, la tragedia che il Maestro considerava “una delle più grandi creazioni umane”. Insieme al librettista Francesco Maria Piave, Verdi si accinse a fare “una cosa almeno fuori del comune”. Il loro successo fu confermato da una partitura che emana ancor oggi un’energia demoniaca, dimostrando tutta la forza teatrale dell’opera di Verdi.
Macbeth è un generale dell’esercito del re di Scozia, ma quando una congrega di streghe profetizza che diventerà a sua volta re, una spietata ambizione induce lui e la moglie a compiere misfatti orribili. Macbeth diventa re ricorrendo all’assassinio, mentre intrighi e carneficine caratterizzano il suo breve, infausto regno. Però, anche un’altra profezia delle streghe si avvera: Macbeth e sua moglie muoiono e la giustizia viene ripristinata.
L’allestimento creato da Phyllida Lloyd del 2002 per la Royal Opera è pervaso di ricche sfumature di nero, rosso e oro. Le streghe, immaginate dallo scenografo e costumista Anthony Ward come creature bizzarre dai turbanti scarlatti, sono onnipresenti messaggere del destino. La Lloyd identifica nel matrimonio senza figli di Macbeth e sua moglie l’origine dell’oscura tristezza insita nei loro terribili delitti. La produzione della Royal Opera adotta la partitura modificata da Verdi per la rappresentazione parigina del 1865, che include la coinvolgente aria “La luce langue” di Lady Macbeth.